Storia
 

Storia

Le prime tracce storiche di questo posto risalgono al ‘515, dove nel giornale dell’ufficio tributario veniva annotato il tributo allora pagato dagli abitanti.

A memoria, invece, sappiamo che era un locale di ricovero per viandanti gestito da monaci. Non ci sono notizie certe su cosa abbia dato il suo nome a Pian d’Angelo, l’unica spiegazione plausibile è quella che abbia preso il nome dalla caratteristica della famiglia che vi abitava come succedeva quando ancora i cognomi non erano necessari; quindi ANGELI doveva essere il nome con il quale i nostri antenati venivano definiti anche perché il nome antico era Pian degli Angeli, cambiato poi dal “catasto” che il granducato di Toscana istituì per riscuotere tributi in tutta la provincia. Non è Mai stato venduto, almeno da quando esiste la registrazione degli atti.

Dai muri e dalle stanze dell’agriturismo si percepisce la quantità di gente che è passata di qua e l’ospitalità ha sempre distinto questo luogo, tutti ricordano pranzi e feste che qui venivano organizzate, specialmente il lunedì dell’Angelo, le persone accorrevano per passare Pasquetta sul lago di Quarto.
Anche i luoghi hanno un anima e le persone che via via li abitano non possono fare altro che rispettarla. Intendiamo continuare sulla strada dell’ospitalità e rispettare l’anima di questo posto, trasmettere ai nostri ospiti quello che abbiamo trovato noi al nostro arrivo.

La nostra famiglia è l’ultima generazione che possiede questo posto noi abbiamo scelto questa vita dopo anni di lavoro in Alberghi in riviera, un po’ perché sentivamo la mancanza delle colline e un po’ perché arrivavano dei bambini che non volevamo crescessero nella vita vuota che sentivamo di avere in quel momento. Un po’ per gioco un po’ per sfida ci siamo ritrovati a cominciare i lavori di ristrutturazione di questo luogo; era incredibile vederlo prendere forma il solo ricordo ci emoziona ancora.

La natura, il verde, la pace, perfino le rane che cantavano nelle notti d’estate, hanno fatto il resto, ormai era AMORE VERO.

Ora viviamo qui con i nostri bimbi, più che soddisfatti della scelta, certo la campagna non è sempre facile da abitare ma se viene rispettata, è molto di più quello che si riceve dei disagi che comporta. L’obiettivo è sì quello di viziare i clienti, ma soprattutto riportare le persone ai ritmi della natura e far capire anche alle nuove generazioni che, siamo quello che mangiamo, e che è importante segure le stagioni e i propri frutti perché l’aria dà sapore al nostro palato.

La scelta che a trent’anni abbiamo fatto noi non è più così rara o strana, siamo nati sul cemento abbiamo bisogno di ritrovare i fili d’erba e di commuoverci davanti ad un fiore, ibimbi hanno bisogno dei racconti dei nonni, degli animali, e di imparare che tutto ciò va rispettato e amato.